venerdì 23 settembre 2016

COSA ACCADE NELLA COPPIA DOPO LA NASCITA DEL PRIMO FIGLIO?


Diventare genitori costituisce una tappa fondamentale della vita di coppia. La relazione tra i due partner, che prima li coinvolgeva in maniera esclusiva, ora deve essere condivisa con una terza persona, il bambino, con tutte le sue esigenze e i suoi bisogni.


Questa transizione può essere vissuta in modo più o meno critico e può portare con sé ansie e preoccupazioni.
Una dinamica importante che emerge con la nascita del primo figlio è la ristrutturazione della propria identità individuale e di quella di coppia. I partner diventano genitori e devono confrontarsi con i compiti e le mansioni che questo comporta. Non si è più soltanto individuo in relazione all’altro membro della coppia ma si diventa mamma e papà, responsabili di una terza persona che per molto tempo dipenderà in tutto e per tutto dalle cure genitoriali.
Dedicare gran parte del tempo al nuovo arrivato potrebbe portare a perdere di vista ciò che fino a quel momento era l’intimità della coppia: il tempo prima dedicato al rapporto a due, ora è impiegato principalmente per il bambino e gli spazi di coppia acquistano una connotazione completamente diversa, fatta di biberon tutine e bavaglini.
In alcuni casi può svilupparsi un attaccamento eccessivo della madre verso il bambino, cosa che potrebbe portarla a trascurare il partner, facendolo sentire estromesso dalla nuova relazione madre-figlio, con conseguenti insoddisfazioni affettive e risentimenti che si ripercuotono all’interno del rapporto di coppia.
Tuttavia è possibile far sì che un momento così tanto atteso, come quello dell’arrivo del primo figlio, non si trasformi in un momento particolarmente difficile e critico per la coppia?
Sicuramente i cambiamenti apportati dall’arrivo del primo figlio nel nucleo familiare sono causa e fonte di stress e di preoccupazione, ma trovare un buon equilibrio di coppia prima della nascita di un figlio potrebbe essere un ottimo modo per prevenire sviluppi critici dopo la sua nascita.  Ad esempio riflettere sulle motivazioni per cui si desidera un figlio è un buon punto di partenza. Non si può infatti pensare che un figlio risolva eventuali problemi all'interno della coppia, né che andrà a riempire vuoti affettivi individuali. Quando un bimbo viene al mondo è già caricato di una serie di aspettative e desideri che lo riguardano,  investirlo di responsabilità di cui non può farsi carico piuttosto che affrontare i problemi preesistenti sarebbe ingiusto sia nei suoi confronti sia nei confronti di se stessi e del proprio partner.


È fondamentale, inoltre, non perdere di vista la coppia. Un maggiore investimento di tempo ed energie sul nuovo arrivato è fisiologico, ma è importantissimo mantenere un dialogo costante con il proprio partner, confidargli paure e desideri e coltivare i propri momenti e i propri spazi di coppia, in cui il bambino non sia presente o lo sia soltanto in modo marginale.

Solo così entrambi i partner potranno sentirsi coinvolti reciprocamente nel processo di allargamento della famiglia, con tutte le difficoltà e le conquiste che essa comporta e contemporaneamente continuare a sentirsi coppia e mantenere a la propria intimità. 
Dott.ssa Angela Liberali

Laureata in Psicologia e tirocinante presso la 
Obiettivo Famiglia Onlus di Pescara

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