Diventare genitori costituisce una tappa fondamentale della vita di coppia. La
relazione tra i due partner, che prima li coinvolgeva in maniera esclusiva, ora
deve essere condivisa con una terza persona, il bambino, con tutte le sue
esigenze e i suoi bisogni.
Questa transizione può essere
vissuta in modo più o meno critico e può portare con sé ansie e preoccupazioni.
Una dinamica importante che emerge
con la nascita del primo figlio è la ristrutturazione della propria identità
individuale e di quella di coppia. I partner diventano genitori e devono
confrontarsi con i compiti e le mansioni che questo comporta. Non si è più
soltanto individuo in relazione all’altro membro della coppia ma si diventa
mamma e papà, responsabili di una terza persona che per molto tempo dipenderà
in tutto e per tutto dalle cure genitoriali.
Dedicare gran parte del tempo al nuovo
arrivato potrebbe portare a perdere di vista ciò che fino a quel momento era l’intimità
della coppia: il tempo prima dedicato al rapporto a due, ora è impiegato
principalmente per il bambino e gli spazi di coppia acquistano una connotazione
completamente diversa, fatta di biberon tutine e bavaglini.
In alcuni casi può svilupparsi un
attaccamento eccessivo della madre verso il bambino, cosa che potrebbe portarla
a trascurare il partner, facendolo sentire estromesso dalla nuova relazione
madre-figlio, con conseguenti insoddisfazioni affettive e risentimenti che si
ripercuotono all’interno del rapporto di coppia.
Tuttavia è possibile far sì che un momento così tanto atteso,
come quello dell’arrivo del primo figlio, non si trasformi in un momento
particolarmente difficile e critico per la coppia?
Sicuramente i cambiamenti
apportati dall’arrivo del primo figlio nel nucleo familiare sono causa e fonte
di stress e di preoccupazione, ma trovare un buon equilibrio di coppia prima
della nascita di un figlio potrebbe essere un ottimo modo per prevenire
sviluppi critici dopo la sua nascita. Ad
esempio riflettere sulle motivazioni per cui si desidera un figlio è un buon
punto di partenza. Non si può infatti pensare che un figlio risolva eventuali
problemi all'interno della coppia, né che andrà a riempire vuoti affettivi individuali.
Quando un bimbo viene al mondo è già caricato di una serie di aspettative e
desideri che lo riguardano, investirlo
di responsabilità di cui non può farsi carico piuttosto che affrontare i
problemi preesistenti sarebbe ingiusto sia nei suoi confronti sia nei confronti
di se stessi e del proprio partner.
È fondamentale, inoltre, non
perdere di vista la coppia. Un maggiore investimento di tempo ed energie
sul nuovo arrivato è fisiologico, ma è importantissimo mantenere un dialogo costante con il proprio
partner, confidargli paure e desideri e coltivare i propri momenti e i propri
spazi di coppia, in cui il bambino non sia presente o lo sia soltanto in modo
marginale.
Solo così entrambi i partner
potranno sentirsi coinvolti reciprocamente nel processo di allargamento della
famiglia, con tutte le difficoltà e le conquiste che essa comporta e
contemporaneamente continuare a sentirsi coppia e mantenere a la propria
intimità.
Dott.ssa Angela Liberali
Laureata in Psicologia e tirocinante presso la
Obiettivo Famiglia Onlus di Pescara
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