lunedì 31 marzo 2014

GIOCHI DI RUOLO


QUANDO IL NUMERO PERFETTO IRROMPE E SPEZZA TUTTI GLI SCHEMI

Quante cose possono ruotare intorno ad una “semplice” figura?!
In campo musicale il triangolo è uno strumento a percussione; in campo geometrico equivale ad un poligono formato da tre angoli o vertici e da tre lati. Il triangolo nero, invece, è un simbolo del lesbismo o femminismo dei gay pride; quello di Kanizsa, infine, rappresenta un’illusione ottica molto nota descritta per la prima volta nel 1955 dallo psicologo italiano Gaetano Kanizsa.
Ma, lo schema del Triangolo Drammatico (Drama Triangle) all’interno delle dinamiche relazionali, è stato formalizzato dallo psicologo statunitense Stephan Karpman in un articolo del 1968.
Tale triangolo viene solitamente inquadrato nel contesto dell’Analisi Transazionale e collegato al modello presentato da Eric Bern nel saggio “A che gioco giochiamo?”. Può essere considerato come un copione interpersonale relativo ai ruoli ed ai giochi di ruolo. Ma che cos’è un gioco?
Bern lo definisce come “Una serie di transizioni ripetitive a cui fa seguito un colpo di scena con uno scambio di ruoli, un senso di confusione accompagnati da stati d’animo sul mondo spiacevoli.
Ma perché le persone giocano? Il “giocare” rappresenta un modo per soddisfare i propri bisogni, per nutrirsi, per dare e ricevere riconoscimenti o carezze. Il gioco, in pratica, permette alle persone un coinvolgimento emotivo e relazionale anche se negativo.

La struttura triangolare si riferisce all’interazione complementare tra due persone (A e X) e la presenza sulla scena di tre copioni di ruolo. Ogni volta che ognuno di noi gioca entra in uno di questi tre ruoli:
Ø VITTIMA: è il ruolo di colui che si adatta anche quando la situazione non lo richiede. La sua posizione si basa sul dire IO non sono OK, TU sei OK. La sua caratteristica principale è quella di non amare la responsabilità, cercando sempre un capro espiatorio, qualcuno cui incolpare dei propri errori.

La vittima manipola gli altri installando in senso di colpa nel Persecutore, e cerca di far sì
che il Salvatore si attivi per aiutarla. Esprime dolcezza e dolore – nasconde forza. 

Ø PERSECUTORE: ruolo rivestito da chi impartisce ordini, regole, norme e limiti che aumentano il malessere e la dipendenza, utilizzando l’espressione IO sono OK, TU no.
Spesso egli finge di non essere mai debole, manipolando e assumendo potere sugli altri attraverso la forza e la violenza. In questo modo la Vittima finisce per far ciò che il Persecutore gli ordina: esprime aggressività – nasconde debolezza e paura.

Ø SALVATORE: rappresenta la parte di noi apparentemente protettiva ma che, in realtà, non favorisce la crescita e l’autonomia dell’altro. La posizione assunta sarà, dunque, IO sono OK, TU non sei OK. Con la scusa di aiutare gli altri li mantiene in stato di dipendenza; egli vive un cattivo rapporto con se stesso e cerca di riscattare l’immagine negativa che ha di sé con azioni meritorie. Il Salvatore aiuta la Vittima ma le permette di rimanere tale: esprime bontà ed interesse – nasconde bisogni personali e solitudine.

Questi ruoli, se portati avanti in modo Legittimo, non sono mai negativi; lo diventeranno, invece, qualora venissero usati allo scopo di manipolare le altre persone.


Come agiscono i ruoli all’interno del Triangolo Drammatico:
L’azione drammatica ha inizio quando P, S, V vengono stabiliti o previsti dal pubblico: senza scambio di ruoli non c’è dramma! Per esempio, nel gioco “voglio solo aiutarti”, nel Drama Triangle avviene una rotazione (spesso in senso orario) dei ruoli, di conseguenza: la Vittima diventa Persecutore e il Salvatore diventa Vittima, dando vita a quello che Karpman chiama lo SCARTO DRAMMATICO.

Abbiamo visto come la partecipazione ai giochi comporta un tornaconto in termini di carezze, anche se negative; in questa situazione, inoltre, è presente una comunicazione dove gli altri sono ridotti alla stregua d’oggetti, con un tipo di relazione IO/ESSO, privati della loro individualità e del loro valore, escludendo la possibilità di viver ed esprimere sentimenti autentici.
Un modo felice di “essere-nella-relazione”, in un tipo di relazione IO/TU, potrà essere possibile riconoscendo le proprie posizioni all’interno del Triangolo Drammatico, interrompendo i giochi  uscendo dai ruoli. Il guadagno reale sarà espresso in termini di benessere e crescita personale.

Tutto il mondo è un palcoscenico,
e tutti, uomini e donne non sono che attori.
Hanno le loro entrate e le loro uscite..
Ciascuno nella sua vita recita diverse parti
W. Shakespeare 


Dott.ssa Sabrina Agostinone