lunedì 12 novembre 2012

SPAZIO LETTURA



ANTROPOLOGIA DELL’AMORE
Eros e culture, Dino Burtini


Il mistero dell'attrazione appare insondabile, ma chi di voi non ha provato almeno una volta nella vita l’incanto dell’amore, l’innamoramento, la passione? Si tratta di un’esperienza così universalmente diffusa che sfugge a qualunque definizione: ”Amore, impossibile a definirsi!” direbbe Giacomo Casanova. Il testo affronta uno dei nodi essenziali della riflessione e dell’esperienza esistenziale dell’umanità, esso esplora il sentimento amoroso nei diversi contesti culturali analizzati personalmente dall’autore attraverso la ricerca sul campo e l’esame delle fonti.
L’amore è una chiave perfetta per cogliere i dati fondamentali di una cultura, perché esso interessa la sfera più profonda della personalità umana. Il lavoro è una descrizione attenta e intrigante dei comportamenti umani relativi alla vasta sfera dei modi di agire, individuali e sociali, legati all’amore (le feste della pubertà, i rituali dell’unione, il corteggiamento, l’adulterio, la sessualità, l’eros), sentimento che coinvolge sempre e inevitabilmente l’intera complessità dell’individuo, dal piano biologico a quello psichico, a quello intellettuale, a quello etico. Aspetti che vengono analizzati in chiave comparativa mettendo a confronto la realtà occidentale ed europea in particolare con quella dei popoli di interesse etno-antropologico. L’autore si muove alla ricerca delle modalità con cui l’amore si manifesta e soprattutto si ritualizza, nella mentalità (cioè nei valori) e nei comportamenti di altre culture, ricorda come amore e sessualità contengano emozioni e significati psicologici e antropologici che sono il prodotto, a volte conflittuale, di pulsioni naturali frammiste ad esperienze sociali, morali e religiose. L’amore e l’eros diventano veicolo di relazione e scambi comunicativi tra gli uomini.

Dino Burtini è psicologo e antropologo, insegna Sociologia dei processi culturali e Antropologia interculturale presso l’Università di Chieti-Pescara. Formatore e teatroterapeuta, dirige un Istituto di Alta Formazione e una Scuola di Specializzazione in Psicoterapia. Nel corso del suo lavoro di ricerca, ha incontrato l’eccezionale magistero di Cecilia Gatto Trocchi (alla quale il testo è dedicato) che gli ha trasmesso la passione, oltre che gli strumenti metodologici, degli studi antropologici che lei stessa aveva saputo apprendere alla scuola di Claude Lévi-Strauss. Durante la sua esperienza di studioso e nell’ambito dei suoi interessi psico-antropologici, ha svolto indagini sul campo in Europa, Africa, India, Centro e Sud America, poi raccolte in diverse e fortunate pubblicazioni. Per i tipi della Bulzoni ha già pubblicato ”In principio Dio creò i Masai”.
I diritti d'autore saranno devoluti al recupero del patrimonio storico e culturale della città dell'Aquila.