A quanti di noi capita di dire: “Mi aspettavo questo o quello da te” oppure “La vita è ingiusta con me, non meritavo questo”.
L’essere umano non è composto soprattutto da acqua, ma
bensì da aspettative.
Viviamo costantemente con l’assurda convinzione che
l’intero mondo sia in debito con noi da quando abbiamo messo piede sulla Terra.
Se sono
una persona rispettosa, sensibile e responsabile, perché non ricevo lo stesso
in cambio? Perché le persone non rispecchiano le mie idee ed appagano le mie
esigenze?
Essere le vittime di qualcuno è purtroppo una strada molto
invitante, in cui spesso è facile inciampare.
Ogni giorno ci creiamo delle idee sul mondo e su come debba
funzionare che vanno ben oltre la realtà, un insieme di teorie utopistiche che
vengono presto disconfermate. Per sopravvivere a queste continue frustrazioni invece
di interrogarci sul nostro atteggiamento nei confronti della vita, risolviamo il
tutto creandoci una nuova illusione, ovvero “il
mondo fa schifo e le persone sono crudeli”.
Perché preferiamo costruirci mondi alternativi perfettamente
arredati, piuttosto che vivere la realtà e le persone per quello che sono?
Probabilmente crediamo che tutto questo ci aiuti ad
andare avanti, ci aiuti a reagire di fronte agli insuccessi e alle delusioni, ci
sembra più utile incolpare il nostro
destino, la nostra cattiva stella, i nostri genitori o l’amica di turno,
piuttosto che cominciare un dialogo con noi stessi; è di gran lunga meno
doloroso, apparentemente, mettere in discussione chi mi circonda piuttosto che
me.
Ma
uscire da questo circolo vizioso si può,
bisogna accettare e dare energia alla nostra parte adulta, riconoscendo le
nostre potenzialità e responsabilità. Nella
vita nulla ci viene donato per magia, ma siamo noi a costruirci le nostre
opportunità, le nostre relazioni, i nostri amori e le nostre delusioni. Abbiamo
il potere di scegliere, di decidere cosa fare della nostra vita, siamo noi gli
artefici del nostro destino e questo a volte può far paura, perché vuol dire
riconoscersi come unici responsabili del nostro dolore e della nostra gioia,
perché alla fine dei giochi tutto quello che di buono faremo nella nostra
esistenza sarà frutto delle decisioni prese e di quelle evitate, di quello che
ci siamo permessi di vivere e non, alla fine, prima o poi, dovremmo fare i
conti solo con noi stessi e non con quello che le altre persone potevano fare
per noi.
Nessuno
ha il potere di salvarci, le
persone che incontriamo possono farci compagnia lungo il sentiero della vita, possono
tenderci una mano quando la strada diventa faticosa, ma bisogna tener presente
che il viaggio è solo nostro.
Le leggi
della vita sono
molto precise, ma non sono una condanna, se iniziamo a renderci conto del fatto
che siamo assolutamente responsabili di ogni cosa che accade alla nostra
esistenza, saremo nelle condizioni di poter migliorare la nostra vita. Sostituiamo le nostre assurde aspettative,
concentrandoci sul creare
anziché sperare o peggio aspettare, ricordandoci bene in mente
queste parole: “io sono il padrone del
mio destino. Io sono il capitano della mia anima“.
Dott.ssa Valentina
D’Alessio
Laureata in
Psicologia e tirocinante presso l'Obiettivo Famiglia Onlus di Pescara
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