Comunicare:
Far partecipe, rendere comune ad altri, dividere insieme, rendere noto,
palesare, conversare, manifestare, far comune i propri sentimenti e pensieri,
aver contatto, relazione...
N. Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana
L'azione del comunicare" non è un'azione
semplice ma più esattamente un "processo di azioni" diverse e correlate
fra di loro. Non si tratta infatti solo di "rendere noto" qualcosa a
qualcuno, ma anche di "aver contatto, relazione" con questo
qualcuno.
Da un punto di vista meccanico si può asserire che
la comunicazione sia una trasmissione di informazioni/messaggi, attraverso un
codice prestabilito, utilizzando un canale condiviso.
Questo è dunque lo schema di base di ogni forma di
comunicazione. Emittente e ricevente sono i soggetti del processo
comunicativo. Il messaggio è
l'oggetto dello stesso processo ed è costituito da un insieme di informazioni
di base (parole, immagini) che strutturate in un certo modo (codice) formano i
contenuti della comunicazione.
Il codice
svolge il ruolo di sintonizzatore tra emittente e ricevente: solo se entrambi
i soggetti del processo di comunicazione sono a conoscenza del codice usato si
rende possibile la decodifica del messaggio, quindi la realizzazione di un
processo comunicativo completo. Ogni disciplina, ogni scienza, ogni cultura specifica
ha un proprio codice.
Quando parliamo di canale intendiamo il mezzo attraverso il quale inviamo il
messaggio strutturato; per esempio, quando parliamo con qualcuno comunichiamo
il nostro messaggio strutturato nel codice "lingua italiana" attraverso
il canale delle onde sonore.
Sappiamo anche che la migliore comprensione del
messaggio si ottiene quando la comunicazione si avvale di più canali in
contemporanea (per esempio la televisione: canale delle onde sonore e canale
visivo).
Un elemento di fondamentale
importanza nei processi di comunicazione è il feedback, cioè il
"nutrimento di ritorno" o il "rinforzo". Quando
nell'analisi di un processo di comunicazione si prende in considerazione il
feedback si esce dalla schema di base esposto in precedenza e si giunge a
definire una dimensione circolare, dove non si è mai solo emittenti o
riceventi, ma entrambi i soggetti contemporaneamente.
In effetti quando parliamo
con qualcuno inviamo al nostro interlocutore una serie di stimoli (fisici e
psichici) che provocano in lui una serie di reazioni (movimenti del corpo,
espressioni del viso, richieste verbali, silenzi) che a loro volta si
trasformano in ulteriori stimoli per noi, inducendoci a nuove reazioni e così
via...
La comunicazione è importante in quanto fornisce
un portale per le persone a essere in grado di esprimere i loro sentimenti o
inviare messaggi considerando differenze di tempo, distanza o spazio.
Essere in grado di comunicare con la gente fa le
cose più facili. Questo è valido per quasi tutti i campi. È infatti necessaria
per mantenere le cose organizzate e allineati. Sotto l'aspetto personale, la
comunicazione viene utilizzato per esprimere una varietà di sentimenti e
pensieri.
I principi fondamentali della comunicazione
1) Non
si può non comunicare. Tutto è comunicazione
Pensiamo alla sala d’aspetto di uno studio medico.
Entriamo e cerchiamo lo sguardo degli altri per accennare un saluto. Qualcuno
sta leggendo, solleva gli occhi per un attimo e poi riprende a leggere. Non
vuole comunicare con noi. Nondimeno ci ha comunicato la sua intenzione di non
voler comunicare.
Non solo la presenza ma
anche l’assenza di qualcuno ci comunica qualcosa.
Tutto comunica: le sedie
disposte in un certo modo, la pulizia o meno di un ambiente, la scelta di un
luogo rispetto ad un altro, persino il silenzio, paradossalmente comunica
qualcosa.
2) Il significato di una
comunicazione è nella risposta che si riceve
In questa definizione risulta centrale il
feedback, cioè l’informazione di ritorno. Spesso siamo troppo concentrati su
ciò che dobbiamo dire (il contenuto, le informazioni, gli insegnamenti)
piuttosto che fare attenzione anche e soprattutto ai messaggi diretti o
indiretti che i nostri interlocutori continuamente ci inviano (segnali di
stanchezza, indifferenza, segnali di richiesta attenzione, affetto,
coinvolgimento, aiuto….).
Assumersi la
responsabilità del risultato della propria comunicazione significa fare tesoro
delle informazioni di ritorno e cioè del feedback. Se non riesco a trasferire
un contenuto, è la mia comunicazione che va cambiata, non è il ricevente che
non ha capito.
3) In ogni comunicazione
esiste un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione
Il contenuto è ciò che si comunica, il messaggio
che si trasmette ed è percepito a livello consapevole. La relazione definisce il tipo di rapporto che esiste tra
le persone ed è spesso percepita a livello inconsapevole. Non trasmetto solo un
messaggio ma instauro anche una relazione.
Al
centro non c’è il contenuto da far passare ma la persona che ho di fronte.
Perché la mia comunicazione sia efficace è indispensabile conoscere i nostri
interlocutori, capire le loro attese, bisogni, desideri, inviare continuamente
segnali di relazione.
Dott.ssa I. Siena