SODDISFAZIONE
La soddisfazione è
un’esperienza soggettiva di bassa intensità appartenente al sentimento della
gioia. E’ l’appagamento di un'esigenza, di un'aspettativa, di un desiderio, vale
a dire quando ottengo ciò che desidero e voglio.
Il termine soddisfazione,
viene, solitamente utilizzato per designare un'esperienza soggettiva di
piacere, costituita per lo più dall'emozione che accompagna il raggiungimento
di una meta.
Per sentirsi soddisfatti,
però, le cose devono andare nello
stesso identico modo in cui le abbiamo immaginate; “voglio che le cose vadano
come mi aspetto e reagisco quando ciò non avviene”.
Non
si è soddisfatti perché si gioca una partita, ma se la si vince o se si viene
premiati. Non si è soddisfatti per le cose che si imparano, ma se si supera
l’esame o se si prende un ottimo voto.
La
soddisfazione, quindi, passa dalla pretesa che tali cose si realizzino, una continua corsa a fare di più, sempre di più o per avere
di più, sempre di più. Proprio per tale
pretesa che essa è spesso subdola: sono soddisfatto di aver vinto una gara o
aver superato un esame, e adesso? La soddisfazione dura poco e subito nasce una
nuova idea da realizzare, una nuova pretesa da soddisfare. Come un cane che si
morde la coda la soddisfazione personale ci impone di continuare a correre per
realizzare altri traguardi.
In tal modo, la
soddisfazione rischia, talvolta, di divenire una trappola: come un criceto
corriamo nella ruota sempre più veloce, senza renderci conto che così facendo
non godremo mai del panorama che ci circonda. Quindi, se la soddisfazione
diventa un imperativo categorico, perdiamo
completamente la nostra libertà. È giusto lottare per le cose in cui
crediamo ma, nello stesso tempo, è sciocco attaccarci ad esse e pretendere che
il mondo si sottometta al nostro volere.
Dott.ssa Teresa Giuzio
Centro di Psicoterapia Familiare
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