IL BISBIGLIO
DEL PIACERE FEMMINILE
“Se il mondo
è nato da un capriccio di Dio, allora la donna è l’essere il cui sommo fattore
ha voluto manifestare al meglio il lato imprevedibile della sua insondabile
natura”
Arthur
Shopenhauer
Proprio Shopenhauer, che nel suo trattato sulle
donne le denigra in ogni modo possibile, riconosce loro però un “onore sessuale”
che si differenzierebbe da quello maschile. Infatti per la donna è prioritario
e più significativo, anche se per lui
consiste nell’opinione generale che Lei non si sia concessa mai a nessuno.
È scontato che la rivoluzione sessuale degli
ultimi anni si discosta nettamente dal pensiero di secoli fa. Anche se una
mentalità simile a quella dell’autore è rimasta aggrappata nelle menti di
uomini spesso insicuri e retrogradi fino ai giorni nostri.
Il cambiamento in atto riguardo il sesso e la
sessualità ha portato a una poderosa diffusione dell’informazione
sull’argomento, si parla di sesso ovunque, nelle scuole, attraverso i mass
media e addirittura se ne può parlare anche in famiglia.
Molti miti attorno al sesso sono stati messi in
discussione, ad esempio la convinzione che gli uomini sappiano più delle donne,
che siano “più esperti” quindi che loro siano più interessati ad un rapporto
fisico indipendentemente dal fatto che siano impegnati o solitari.
Ciò che è stato scritto
sulla sessualità della donna, sia in ambito artistico che scientifico, riflette
le conoscenze che l’uomo ha del mondo femminile. La donna viene intesa come un oggetto per l’uomo il
cui compito è di essere attraente e di partorire bambini:
la sua vita trova giustificazione nell’amore e nell’allevamento dei figli. A
causa del predominio maschile e del conseguente ruolo femminile subalterno, le
donne accettano questo giudizio.
Molti tabù e valori tradizionali sono stati messi
in discussione e la sessualità è diventata un diritto fondamentale di tutte le
persone libere.
Nonostante l’impatto di questa rivoluzione
sessuale investa tutte le classi sociali, l’intensità e la velocità con cui ciò
avviene sono ancora regolati da fattori culturali e socio-economici.
Non si può certo intendere una differenziazione
per classi sociali come lo si faceva in passato, ma una sorta di differenze
esistono ancora tra persone che oggi chiameremmo più colte rispetto ad altre
meno fortunate sotto questo punto di vista. Pertanto sessualmente parlando si
può dire che nelle classi “operaie”, in passato, ma oserei dire ancora oggi,
aveva un’importanza maggiore il godimento sessuale dell’uomo a discapito dei
bisogni e del piacere femminile. In quest’ottica gli uomini venivano e vengono
incoraggiati ad avere rapporto prima del matrimonio, mentre per le ragazze
questo risulterebbe ancora motivo di condanna, esattamente aderente al pensiero
di Shopenhauer. Proprio per questo il sesso femminile deve sapere il meno
possibile e vivere la propria sessualità all’insegna del pudore e della
riservatezza.
Rimwater suggerisce che una rete sociale chiusa,
che porta a posizioni più conservatrici riguardo la nudità e tutto ciò che
riguarda la sessualità, ostacola notevolmente l’adattamento individuale alla
morale sessuale in trasformazione: “l’eredità di socializzazione di un sistema
in cui uomini e donne si rivolgono a reti sociali differenti rende il
cambiamento difficile e diminuisce la frequenza con cui le coppie sviluppano
relazioni sessuali reciprocamente soddisfacenti”.
L’esplosione dell'informazione su argomenti riguardanti la sessualità
sembra, paradossalmente, contrastare, in particolare nel nostro paese, una
diffusa disinformazione che spesso si associa a ritrosìa a parlare
pubblicamente di ciò che viene considerata una propria esperienza privata,
molto personale, da difendere dalle altrui indiscrezioni o, in certi casi,
quando esibita, da manipolare per
renderla più socialmente approvabile con riferimento a certi standard più
ideali che reali.
Tale atteggiamento verso il sesso, incide non poco su buona parte
dei disturbi sessuali che verranno trattati nei prossimi articoli.
dott.ssa Ivana Siena
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