INSICUREZZA
L’insicurezza è una condizione
psicologica di media intensità appartenente al sentimento della tristezza. E’ caratterizzata
da una percezione di sé come povero di
abilità e produce conseguenze più o meno invalidanti sia a livello di
autostima ed accettazione di sé, sia nei rapporti interpersonali, affettivi,
professionali e lavorativi.
Si manifesta con
comportamenti che spesso privano di quella serenità e di quel benessere
interiore a cui tutti tendiamo e con una sensazione di smarrimento che fa
dubitare di quello che si pensa e fa temere di prendere decisioni sbagliate.
L’insicurezza,
di per sé non è dannosa; anzi, in alcuni casi, può essere utile a farci
compiere la scelta più giusta e può essere definita come funzionale alla
persona. Le persone, infatti, che sentono di avere solo certezze, di possedere
una capacità di comprensione o di conoscenza illimitata o comunque superiore
agli altri possono essere considerate decisamente pericolose: le culture
integraliste, il fanatismo nei suoi vari campi d'azione, ne sono la
dimostrazione più ampia. Essa, però, diventa
patologica quando, anziché essere legata ad una specifica situazione, diventa una sensazione che persiste nel tempo, che interessa più ambiti e che si fa sentire anche rispetto a banali decisioni quotidiane. Diventa un tratto di personalità che guida e condiziona quasi tutte le attività. In questi casi, l’insicurezza porta con sé la mancanza di fiducia nelle proprie capacità, l’abbassamento dell’autostima, un forte senso di fallimento, il timore di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e, addirittura, il timore di non riuscire a farsi volere bene dalle altre persone.
Inoltre l’insicurezza relativa al proprio aspetto fisico o alle proprie competenze sociali, viene talvolta mascherata da spavalderia, arroganza o atteggiamenti di superiorità. Gli insicuri, inoltre, tendono al perfezionismo, ad avere un senso di responsabilità ed una scrupolosità esagerati: con facilità possono cadere preda dei sensi di colpa o di vergogna quando hanno la sensazione di aver trasgredito il loro rigido codice morale. La bassa stima di sé e la loro convinzione, più o meno conscia, di non essere meritevoli di affetto si manifesta con estrema ansia e con il bisogno di mantenere il controllo sugli altri.
patologica quando, anziché essere legata ad una specifica situazione, diventa una sensazione che persiste nel tempo, che interessa più ambiti e che si fa sentire anche rispetto a banali decisioni quotidiane. Diventa un tratto di personalità che guida e condiziona quasi tutte le attività. In questi casi, l’insicurezza porta con sé la mancanza di fiducia nelle proprie capacità, l’abbassamento dell’autostima, un forte senso di fallimento, il timore di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e, addirittura, il timore di non riuscire a farsi volere bene dalle altre persone.
Inoltre l’insicurezza relativa al proprio aspetto fisico o alle proprie competenze sociali, viene talvolta mascherata da spavalderia, arroganza o atteggiamenti di superiorità. Gli insicuri, inoltre, tendono al perfezionismo, ad avere un senso di responsabilità ed una scrupolosità esagerati: con facilità possono cadere preda dei sensi di colpa o di vergogna quando hanno la sensazione di aver trasgredito il loro rigido codice morale. La bassa stima di sé e la loro convinzione, più o meno conscia, di non essere meritevoli di affetto si manifesta con estrema ansia e con il bisogno di mantenere il controllo sugli altri.
Le possibili cause
dell’insicurezza
- La mancata
formazione della fiducia di base:
ossia la con considerazione positiva di sé che nasce nel bambino in virtù
della considerazione positiva manifestata nei suoi riguardi dal padre o
dalla madre. Se questa immagine è positiva egli acquisirà una
considerazione positiva di sé, se invece è svalutativa, avverrà il
contrario.
- Il rapporto con il
genitore o figure significative:
il rifiuto o la scarsa accettazione da parte dei genitori o le etichette
familiari (il buono, il figlio
inconcludente, il piccolo di casa…)
- Il perfezionismo: tipico di chi non si accontenta
mai delle proprie prestazion. L’insicuro perfezionista mira sempre troppo
in alto sentendosi spesso deluso, sconfitto e inadeguato
- Traumi sociali o
ambientali: eventi
traumatici improvvisi e/o imprevedibili (malattie, catastrofi, perdita del
lavoro, precarietà …)
La persona insicura per
fronteggiare il suo disagio può mettere in atto delle strategie difensive che
inizialmente risultano funzionali, in quanto aiutano l’insicuro ad evitare e a non
esporsi alla sofferenza che l’insicurezza genera, ma che se cronicizzate si
rivelano responsabili di un comportamento relazionale controproducente per il
benessere psicologico della persona. Alcune possono essere:
- La chiusura: “se con gli altri sto male,
preferisco stare da solo”;
- La fuga: “visto che non ce la faccio
scappo”;
- L’evitamento: “non mi sento sicuro, quindi mi
ritraggo”;
- L’immobilità: “ ho paura di sbagliare, quindi
non mi muovo”;
- La dipendenza: “non ce la faccio, quindi mi
aggrappo”;
- La rinuncia al
legame affettivo: “meglio
senza di te che con te”;
- La ricerca insaziabile
d’amore: “dimostrami
che mi ami perché non ci credo”;
- Il discredito dell’altro: “Più ti svaluto, più valorizzo me
stesso”;
- La rigidità: “Sto bene così e non cambio”;
- La testardaggine: “Guai a chi mi dice cosa devo
fare”.
L’insicurezza genera insicurezza, i dubbi che solleviamo
ostacolano il nostro potenziale
più dei nostri reali limiti Ricordiamoci, infine, che così come la paura assecondata aumenta la
paura, il coraggio conquistato incrementa il coraggio.
Dott.ssa Teresa Giuzio
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