Una storia che nella diversità profuma di normalità
Caro Alex, chissà cosa hai provato quando la vita ti ha
imposto un "pit stop" così lungo. Tu che hai da sempre avuto la
velocità nel sangue… Beh, non deve essere stato semplice frenare di colpo a
causa di quel brutto incidente. Quel giorno hai perso l’uso delle gambe, in
quei lunghi attimi hai visto la morte negli occhi e ci hai tenuto tutti con il
fiato sospeso. Alla fine, però, grazie ad interventi tempestivi e alla
prontezza dei soccorritori sei stato trasportato in ospedale e le tue
condizioni gravissime hanno fatto sì che fossi sottoposto a ben quindici
interventi. Il risultato è stato l'asportazione degli arti inferiori.
Credo che chiunque dopo tutto questo calvario avrebbe detto
basta. Invece tu no, tu che hai rischiato di morire, da quel momento ti sei
imposto di rincominciare a VIVERE. Dopo mesi e mesi di dura riabilitazione ti
sei rimesso in piedi con due “gambe nuove". Da qui hai iniziato a vivere
insegnando a tutti che "se hai un
buon cervello ed un buon cuore le gambe sono un optional".
Ti sei rimesso in gioco tornando a fare la cosa più naturale
per te, correre, così da dichiarare al mondo intero che quando si hanno dei
sogni bisogna combattere per realizzarli, senza se e senza ma. Ce l'hai fatta
grande Alex! Nonostante ciò che hai vissuto sulla tua pelle, non hai mai perso
le caratteristiche che tutti i campioni come te hanno: voglia di competere, di
osare, di superarsi e di porsi sempre nuovi traguardi da raggiungere. In altre parole, la voglia di non fermarsi
mai.
La presenza di quelle due protesi non hanno tolto nulla al
campione che c’è in te. Chi ascolta la tua storia di vita viene inebriato da un
profumo di normalità in un contesto in cui la diversità è evidente, ma è
vissuta come opportunità più che come ostacolo. Mi ha colpito, inoltre, la
sorprendente umiltà di cui ti vesti, tipica di chi nasce con una particolare
attitudine a perseguire i propri obiettivi.
Sembra che per te sia straordinariamente normale fare ciò
che fai, perché sei nato per correre. Non pensi, da buon atleta, al tuo
incidente come ad una fine, ma ti poni sempre nuovi obiettivi da raggiungere.
Questa è la tua indole, una caratteristica con la quale sei nato e che è
rimasta immutata nel corso del tempo.
Continua a rimanere così umile e a vivere “Normalmente” ogni giorno della tua esistenza.
Al di là delle difficoltà, ogni singolo attimo della tua vita profuma di normalità,
un’esperienza che per tutti può sembrare straordinaria che tu però insegni
essere normale. Anzi no, straordinariamente normale
La diversità non è un
ostacolo ma un'opportunità . Diversità e normalità non sono agli antipodi ma sono una accanto
all'altra perché si completano a vicenda in un grandioso spettacolo chiamato
Vita. Grazie Alex.
Matteo Sborgia
Matteo Sborgia è un ragazzo di Pescara, iscritto alla Magistrale di Lettere Moderne all'Università di Chieti. Le difficoltà motorie che quotidianamente vive hanno spinto Matteo a scrivere per questo blog una lettera aperta al campione sportivo Alex Zanardi, emblema di coraggio e forza d'animo.
Alessandro Zanardi è un pilota automobilistico, ciclista su strada
e conduttore
televisivo italiano.
Nell'automobilismo si è laureato campione CART nel 1997 e 1998, e campione
italiano superturismo nel 2005.
Perde entrambe le gambe a seguito di un grave incidente. Sopravvive e ricomincia a correre diventando l'asso dell'handbike. Nel paraciclismo ha conquistato due medaglie d'oro ai Giochi
paralimpici di Londra 2012, e tre titoli ai campionati mondiali di Baie-Comeau 2013.
Bellissimo
RispondiEliminauna bella lettera, la voglio condividere anche sul mio blog :) Un caro saluto
RispondiEliminaBellissimo e scritto benissimo!
RispondiEliminaComplimenti Matteo!
Come sempre...Mattè sei un grande!!! "Per inseguire i propri sogni non ci si deve arrendere e bisogna lottare superando anche ostacoli così grandi" questo è il messaggio che è arrivato a me...perciò ti dico grazie! Non smettere di scrivere perché hai una grande sensibilità.
RispondiEliminaMatteo hai avuto una bellissima idea! Personalmente seguo Zanardi e penso sia un uomo meraviglioso, la sua interiorità penso super di gran lunga tutti...spesso seguo le sue trasmissioni e trova sempre argomenti che commuove il pubblico...davvero un esempio di grande forza...da ammirare, spesso vorrei mettermi nei suoi panni...credo di non possedere fino a quel punto quella voglia di vivere...dovremmo ogni giorno allenarci in questo...la vita è talmente imprevedibile...e dove toglie, dona...grazie Matteo per le bellissime parole...è sempre un' occasione di crescita leggerti!ti voglio bene
RispondiEliminaArricchiamoci delle nostre reciproche differenze!Bellissimo articolo Mattè...Zanardi l'ammiro davvero tanto e mi soffermo spesso a seguire i suoi programmi...sempre molto riflessivi!La sua forza di vivere è davvero ammirevole, non so se ne sarei capace...davvero un grande amore per la vita...a dimostrazione che la vita dove toglie, ripaga con tantissimo...ciò che non riesco a vedere io, lo vede l'altro e per volare non occorrono le gambe...vola alto chi pensa tanto, chi è sensibile, chi si commuove davanti ala vita, chi vede le cose da un'altra prospettiva...e che scrive cose grandi e arriva ai cuori!ti voglio bene, Grazie!
RispondiEliminaun articolo pieno di speranza,gioia di vivere e forza!!!bravissimo matteo!!!da un imput positivo a chiunque!!!
RispondiEliminaNobel per la saggezza a Matteo.
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