La sindrome premestruale:
un disagio femminile spesso sottovalutato
Con il
termine Sindrome Premestruale (SPM), ci si
riferisce all’insieme di sintomi fisici e psichici che si manifestano
nei giorni del ciclo precedenti la mestruazione.
La
caratteristica comune dei suddetti quadri clinici è che l’insieme dei sintomi
fisici e psichici si manifesta dopo l’ovulazione e scompare con l’inizio della
mestruazione, per poi ripresentarsi nella stessa fase del ciclo del mese
successivo e così via.
I sintomi
fisici riscontrati più di frequente sono: tensione mammaria (con o senza
mastodinia), aumento ponderale, iperfagia (spesso con craving per i
carboidrati), diarrea, stitichezza, vertigini, cefalea, ritenzione idrica,
dolori alla schiena e all’addome.
I sintomi
psichici possono essere rappresentati da: labilità affettiva, irritabilità,
irrequietezza, deflessione del tono dell’umore, ansia, tensione, disturbi del
sonno, difficoltà di concentrazione, astenia.Tali sintomi non devono essere
tutti presenti contemporaneamente.
Riguardo
alle cause della SPM sono state formulate diverse ipotesi, ma a tutt’oggi non è
stato identificato un unico fattore etiologico sufficiente a spiegare la genesi
di tale patologia. Sono stati chiamati in causa fattori biologici, ambientali e
socio-psicologici. Tra i primi, si è ipotizzato che potesse verificarsi una
carenza di progesterone con aumento degli estrogeni, un aumento della
prolattina o dei livelli di aldosterone. I fattori socio-psicologici che
favoriscono lo sviluppo della SPM potrebbero essere riconducibili a un vissuto
nevrotico di tipo conflittuale della femminilità e della sessualità,
determinato di frequente dall’atteggiamento culturale e religioso della
famiglia e del contesto sociale di riferimento, nei confronti di queste
tematiche.
Centro di Psicoterapia Familiare
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