DISTURBO D'ANSIA
Con il termine ansia si intende un particolare stato di
attivazione psicofisica che normalmente ci permette di far fronte a diverse
situazioni, come svolgere prestazioni o compiti. Ha la funzione di mediare tra
il mondo esterno ed il nostro mondo psichico interno rendendoci capaci di
affrontare i problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro
adattamento all'ambiente esterno permettendo quindi lo sviluppo e la crescita
della nostra personalità.
Si tratta in questi casi della
cosidetta ansia positiva, fisiologica, funzionale.
Tuttavia può accadere che di fronte
ad eventi stressanti o a situazioni nuove da affrontare o di pericolo, la
risposta psicofisica sembra non essere adeguata e funzionale tanto da creare
stati d'animo spiacevoli fino a condizioni di malessere e disagio dell'intera
persona, sia a livello fisico che mentale.
In questi casi si potrebbe trattare
di disturbi d'ansia.
Sono risposte psicofisiche tese
all'evitamento di alcune situazioni vissute come stressanti o pericolose, o al
controllo di circostanze od eventi che hanno causato un elevato stress per la
persona.
Tali risposte psicofisiche, dovute
all'attivazione del sistema nervoso autonomo, vengono sperimentate sia a
livello cognitivo (pensieri, convinzioni, percezioni) che somatico. In
quest'ultimo caso i sintomi più frequenti riguardano la respirazione, la
frequenza cardiaca, la temperatura corporea, la sudorazione. Nello specifico
tali sintomi saranno descritti nei singoli disturbi.
I più frequenti possono essere il
disturbo d'ansia generalizzato, l'attacco di panico, il disturbo da stress post
traumatico. Talvolta gli stati ansiogeni possono portare a fobie o a disturbi
ossessivi compulsivi.
DISTURBO DA ANSIA GENERALIZZATO
Tale disturbo viene anche indicato
con l'espressione "ansia diffusa" in quanto la sensazione di
eccessiva preoccupazione è persistente ed incontrollabile, può riguardare
qualsiasi tipo di attivtà o circostanza.
Gli adulti con Disturbo d’Ansia
Generalizzato spesso si preoccupano per circostanze quotidiane, abitudinarie,
come responsabilità lavorative, problemi economici, salute dei familiari,
disgrazie per i propri figli o piccole cose (come faccende domestiche,
riparazioni all’automobile, far tardi agli appuntamenti).
I bambini tendono a preoccuparsi per
le proprie capacità e per la qualità delle loro prestazioni ad esempio
scolastiche o sportive.
L’ansia e la preoccupazione possono
essere accompagnate da irrequietezza, facile affaticabilità, difficoltà a concentrarsi
e a rilassarsi, irritabilità, tensione e dolori muscolari, sonno disturbato,
presenza di tic alle palpebre o in altre parti del corpo o tremori.
Possono occorrere anche sintomi
somatici come rossore, sudorazione, batticuore, nausea, diarrea, sensazioni di
freddo, bocca secca, nodo alla gola, mani sudate, pollachiuria (aumento della
frequenza delle urine), respiro poco profondo.
ATTACCO DI PANICO
Si tratta di un'eccessiva reazione
fisica e psichica dovuta alla percezione di un pericolo imminente anche se in
realtà non è tale. Le caratteristiche principali sono l'intensa paura di morire
che si manifesta improvvisamente e la breve durata. I sintomi più
frequenti possono essere palpitazioni, sudorazione eccessiva, vertigini,
sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, nausea e disturbi
addominali, vampate di calore, brividi, tremori. L’attacco ha un inizio
improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito in 10 minuti o meno), ed è
spesso accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente e da
urgenza di allontanarsi.
FOBIA SOCIALE
Si manifesta come una intensa paura
di esporsi a certe situazioni o prestazioni sociali come parlare in pubblico o
parlare a qualcuno o di essere osservati mentre si sta facendo qualcosa. È
presente una forte preoccupazione di apparire imbarazzati, di avere vuoti di
memoria, di essere quindi giudicati deboli, timidi dagli altri. Questi timori
possono portare ad un livello di disagio molto elevato fino all'evitamento
delle situazioni sociali quindi di parlare, mangiare, bere o scrivere in
pubblico (timore che gli altri vedano il tremore delle mani).
Un'altra caratteristica di questo
disturbo è una marcata ansia che precede le situazioni temute. In questo caso
si tratta di ansia anticipatoria che si manifesta già prima di affrontare la
situazione temuta e che potrebbe rendere la prestazione realmente scadente o
percepita come tale.
L'evitamento, la paura e l'ansia
possono interferire significativamente con la routine quotidiana, con il
funzionamento lavorativo e con la vita sociale.
FOBIA SPECIFICA
È rappresentata dalla paura
estrema di oggetti, animali o situazioni specifiche che in relatà non sono
pericolosi per la persona, che spesso determina condotte di evitamento.
Una paura marcata, persistente e
eccessiva quando si è in presenza di, o quando si aspetta di affrontare un
oggetto o una situazione specifici. Questa risposta può prendere la forma di un
"attacco di panico" causato dalla situazione o sensibile alla
situazione. Mentre gli adolescenti e gli adulti con questo disturbo riconoscono
che questa paura è eccessiva o irragionevole, questo può non accadere nei
bambini. Più spesso lo stimolo fobico viene evitato, ma talvolta sopportato nel
timore.
Una forte sensazione di ansia precede
la situazione temuta, è la cosidetta ansia anticipatoria che può quindi portare
all'evitamento dell'oggetto, della situazione temuti ed interferire quindi con
il normale svolgimento delle attivtà quotidiane e lavorative della persona.
Quindi oltre alla paura di imbattersi nello stimolo temuto si prova anche paura
di provare tale sensazione.
Le fobie specifiche sono state
raggruppate secondo la tipologia. Le più diffuse sono le fobie verso animali o
insetti, verso situazioni ambientali o naturali (temporali, acqua, vento,
altezze), riguardo elementi corporei (sangue, ferite, iniezioni).
DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
E' caratterizzato da pensieri,
immagini e/o impulsi ricorrenti che creanno allarme e paura e costringono a
mettere in atto azioni mentali o comportamenti ripetitivi che richiedono del
tempo (almeno un'ora al giorno) e causano disagio ed interferiscono nello
svolgimento delle attività quotidiane.
In particolare le ossessioni sono
idee, pensieri, impulsi o immagini persistenti, sono vissute come intrusive e
inappropriate, e causano ansia o disagio marcati. L’individuo è capace di
riconoscere che le ossessioni sono il prodotto della sua mente e non vengono
imposte dall’esterno.
Le ossessioni più frequenti sono pensieri ripetitivi di contaminazione (es., essere contaminati quando si stringe la mano a qualcuno), dubbi ripetitivi (es., chiedersi se si è lasciata la porta), la necessità di avere le cose in un certo ordine (es., disagio intenso quando gli oggetti sono in disordine), impulsi aggressivi o terrifici e fantasie.
La persona con ossessioni di solito cerca di ignorare o sopprimere tali pensieri o impulsi o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè, una compulsione).
Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (cioè lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (es., pregare, contare, ripetere mentalmente delle parole) il cui obiettivo è quello di prevenire o ridurre l’ansia o il disagio e non quello di fornire piacere o gratificazione. Nella maggior parte dei casi, la persona si sente spinta a mettere in atto la compulsione per ridurre il disagio che accompagna un’ossessione o per prevenire qualche evento o situazione temuti. Ad esempio gli individui afflitti dall’ossessione di avere lasciato una porta aperta possono essere spinti a controllare la porta a intervalli di pochi minuti. Per definizione le compulsioni sono chiaramente eccessive e non connesse in un modo realistico con ciò che sono designate a neutralizzare o prevenire. Le compulsioni più comuni comprendono lavarsi e pulire, contare, controllare, richiedere o pretendere rassicurazioni, ripetere azioni e mettere in ordine.
Le ossessioni più frequenti sono pensieri ripetitivi di contaminazione (es., essere contaminati quando si stringe la mano a qualcuno), dubbi ripetitivi (es., chiedersi se si è lasciata la porta), la necessità di avere le cose in un certo ordine (es., disagio intenso quando gli oggetti sono in disordine), impulsi aggressivi o terrifici e fantasie.
La persona con ossessioni di solito cerca di ignorare o sopprimere tali pensieri o impulsi o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè, una compulsione).
Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (cioè lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (es., pregare, contare, ripetere mentalmente delle parole) il cui obiettivo è quello di prevenire o ridurre l’ansia o il disagio e non quello di fornire piacere o gratificazione. Nella maggior parte dei casi, la persona si sente spinta a mettere in atto la compulsione per ridurre il disagio che accompagna un’ossessione o per prevenire qualche evento o situazione temuti. Ad esempio gli individui afflitti dall’ossessione di avere lasciato una porta aperta possono essere spinti a controllare la porta a intervalli di pochi minuti. Per definizione le compulsioni sono chiaramente eccessive e non connesse in un modo realistico con ciò che sono designate a neutralizzare o prevenire. Le compulsioni più comuni comprendono lavarsi e pulire, contare, controllare, richiedere o pretendere rassicurazioni, ripetere azioni e mettere in ordine.
AGORAFOBIA
La caratteristica essenziale
dell'agorafobia è l’ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali
può essere difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali può non essere
disponibile aiuto in caso di "attacco di panico" o sintomi tipo
panico (per es., paura di avere un attacco improvviso di vertigini o di
diarrea. L’ansia determina tipicamente l’evitamento di una varietà di
situazioni che possono includere stare fuori casa da soli o stare a casa da
soli; essere in mezzo alla folla; viaggiare in automobile, autobus o
aereoplano; oppure essere su un ponte o in ascensore. Alcune persone sono in
grado di esporsi alle situazioni temute, ma le sopportano con considerevole
paura.
DISTURBO DA STRESS POST TRAUMATICO
Il Disturbo post-traumatico da stress
si manifesta con una serie di sintomi di disagio innescati dall’esperienza di
eventi traumatici stressanti, come la personale esposizione ad eventi dolorosi,
a una malattia grave, al rischio di morire o ad altre serie minacce alla
propria integrità fisica o a quella di familiari e amici stretti (catastrofi
naturali, violenze personali, incidenti, lutti, ecc.).
Centro di Psicoterapia Familiare
Fonte: psicologiapertutti.it
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